In una delle scalinate che affluisce al corso Umberto , troverete un po’ nascosto un imponente muro lungo 122 m.
Tatto di mattoni e pietre squadrate le quali compongono la base di quest’artefatto presumibilmente di età Romana. Poco si sa a cosa servisse, e molte sono le teorie ipotizzate, ma nessuna certezza a riguardo. Uno dei maggiori studiosi di Taormina, Ciccio Cipolla nel libro che scrisse su Taormina descrisse questo luogo come una enorme cisterna d’acqua, successivamente una parte venne interrata, mentre sulle mura vennero erette molte case con al di sotto le loro cantine, inglobando lo stesso muro come struttura portante. L’acqua proveniva da un'altra cisterna che si trovava in via cappuccini dove oggi vi è la scuola elementare Vittorino Da Feltre, da qui i tubi passavano sotto terra per rifornire la cisterna delle Naumachie, che serviva all’approvvigionamento idrico della città. Dovete sapere che il sistema idrico a Taormina durante il periodo romano e veramente imponente secondo solo a Roma. Filippo D’Orville chiamò impropriamente questo spazio “Naumachia”. In quanto di fronte alle naumachie sorgeva un’ altro muro altrettanto alto che possibilmente avrebbe dovuto chiudere l’area. Successivamente si penso ad una gigantesca palestra all’aperto anche perché esiste un reperto di un busto oggi conservato nella badia vecchia. Tutt’oggi non sappiamo esattamente cosa sia servita, seppellita da altre culture che si sono susseguite a quella precedente inglobando nella scalinata che la collega al corso Umberto parte di esso.
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